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Inflazione, inflazione, inflazione: questo è il ritornello che si continua a sentire. La principale serie di dati di questa settimana, vale a dire il rapporto PCE core degli Stati Uniti, ci mostrerà quanto l’inflazione stia montando negli USA.

Altrove, nella lista c’è anche il PIL canadese, con una visione cautamente ottimistica; inoltre andremo a scoprire cos’ha da dire la Reserve Bank of Australia che pubblicherà i verbali dell’ultima riunione.

Probabilmente è in arrivo un altro importante rapporto PCE negli Stati Uniti

Parlando di dati, la settimana sarà guidata dal rilascio dell’indice dei prezzi PCE core degli Stati Uniti nella giornata di giovedì.

I costi dei prezzi al consumo sono in rialzo. Abbiamo già visto le spese per i consumi personali spingere l’inflazione ai massimi da 40 anni.

L’indice dei prezzi PCE potrebbe aumentare in relazione all’impennata dei prezzi dei fattori produttivi. L’indice dei prezzi alla produzione (PPI) è balzato di un ulteriore 0,8% a novembre, dopo un aumento dello 0,6% nel mese precedente, poiché i colli di bottiglia dell’offerta continuano a gravare pesantemente sui costi dei prodotti finiti.

L’indice PCE core, che non conteggia la volatilità dei prezzi energetici e alimentari, è aumentato dello 0,4% a ottobre.

La Fed ha eliminato dalla sua dichiarazione di dicembre l’aggettivo “transitoria” (ormai definitivamente rottamato) riferito all’inflazione. Powell si è mostrato ottimista: “L’economia non ha più bisogno di un continuo sostegno dal mondo politico”.

Egli ha anche affermato che il grande rischio ora è che l’inflazione sia più persistente, e ha avvertito della possibilità di avere aspettative di inflazione più elevate. L’inflazione PCE per il 2021 è stata rivista al 5,3% dal 4,2% previsto a settembre; l’indice core PCE è ora salito al 4,4% dal 3,7% precedente. Tuttavia, le proiezioni per il 2022 non sono così elevate: l’inflazione PCE dovrebbe restare limitata al 2,6% (core 2,7%) l’anno prossimo. Sebbene sia un livello superiore a quello previsto a settembre, potrebbe essere ancora basso.

Una conseguenza dell’inflazione dilagante negli Stati Uniti è lo stallo del disegno di legge di spesa sociale da 1,75 bilioni di dollari di Biden. Sebbene il disegno di legge sia stato approvato dal Senato a metà novembre, la sua conversione in legge sembra ancora arenata.

Ricostruire al meglio richiede denaro, molto denaro. Ma se i costi dei prodotti finiti continuano ad aumentare, anche l’enorme somma di 1,75 bilioni di dollari potrebbe non essere sufficienti per pagare il conto.

I prezzi all’ingrosso sono aumentati dell’1,2% a novembre, dopo l’aumento dell’1,3% di ottobre. I prezzi del ferro e dell’acciaio sono aumentati del 10,7%. È un ottimo momento per i produttori negli Stati Uniti e questi elevati costi dei fattori di produzione vengono riversati sui clienti, sia al dettaglio che commerciali.

Tutte le metriche legate all’inflazione sono in crescita mentre ci dirigiamo verso l’inverno. Un raffreddamento dell’inflazione non è previsto in tempi brevi.

Un’occhiata alle statistiche del PIL canadese su base mensile dopo l’aggiornamento fiscale

Gli economisti canadesi sono stati impegnati con l’adeguamento fiscale del 14 dicembre in vista delle statistiche del PIL mensile di questa settimana.

Secondo l’ultimo bollettino della Bank of Canada, il PIL canadese è aumentato dello 0,8%, molto più del tasso di crescita dello 0,1% di settembre. Per contestualizzare, i dati di giovedì renderanno conto della produzione economica di novembre.

Resta tutto da vedere quale impatto, se ce ne sarà uno, avrà la variante Omicron sulla produzione mensile del Canada. Ci aspettiamo che la produttività rimanga allo stesso livello di ottobre per quanto riguarda il tasso di crescita del PIL di novembre; eventuali danni prodotti dal virus verranno evidenziati nei rapporti successivi.

Alcuni altri aspetti chiave dell’aggiornamento fiscale canadese, come annunciato dal ministro delle finanze Chrystia Freeland, includono:

  • La previsione del deficit fiscale 2021/22 fissata a 144,5 miliardi di dollari canadesi contro i 154,7 previsti ad aprile.
  • Il rapporto debito/PIL del Canada dovrebbe essere del 48% nel 2021/22, rispetto al 51,2% registrato ad aprile, con un calo previsto al 44% nel 2026/27.
  • La previsione di crescita del PIL reale per il 2021 è stata ridotta al 4,6% dal 5,8% nel budget di aprile. Le stime di crescita sono state riviste al rialzo per il 2022 al 4,2% dal 4,0% e per il 2023 al 2,8% dal 2,1%.
  • L’inflazione prevista per l’anno in corso è salita al 3,3% dal 2,2% di aprile e al 3,1% nel 2022 dal precedente 2,0%.

I verbali della riunione della Reserve Bank of Australia ne mostrano il pensiero

Martedì, la pubblicazione dei verbali della dodicesima riunione della RBA del 2021 ci aiuterà a valutare un po’ meglio le intenzioni dei responsabili delle politiche fiscali australiane.

Nella sua riunione all’inizio di dicembre, la banca centrale australiana ha votato per mantenere i tassi di interesse ai minimi storici attuali. Ciò è in contrasto con il pensiero dei cugini della banca centrale neozelandese, poiché la RBNZ ha votato per aumentare ulteriormente i tassi.

In una dichiarazione a seguito della riunione, il governatore della RBA Phillip Lowe ha dichiarato: “L’inflazione è aumentata ma, in buona sostanza, è ancora ad un livello basso, pari al 2,1%. Il consiglio non aumenterà il tasso di cassa fino a quando l’inflazione effettiva non sarà sostenibilmente all’interno dell’intervallo target del 2-3%.

“Ciò richiederà che il mercato del lavoro diventi talmente impermeabile da generare una crescita dei salari materialmente superiore a quella attuale. È probabile che servirà del tempo, e il consiglio è pronto a essere paziente”.

La pazienza è l’elemento chiave. Alcuni economisti si sono aggrappati al fatto che Lowe ha escluso il 2023 da questa sua ultima dichiarazione. Secondo loro, ciò significa che la banca sta aprendo le porte a un rialzo dei tassi prima del previsto.

Sappiamo che la RBA sta rivedendo il suo programma di acquisto di obbligazioni a febbraio. Attualmente, la banca sta raccogliendo obbligazioni a un tasso di 4 miliardi di dollari australiani al mese. Entro febbraio 2022, la RBA prevede di possedere circa 350 miliardi di dollari di debito del governo federale, statale e territoriale australiano.

Perciò i tempi potrebbero cambiare per la RBA. Ma prima di fare qualsiasi previsione ardita, forse sarebbe meglio aspettare fino al rilascio di questa nuova serie di verbali. Dovremmo ottenere una migliore comprensione di eventuali tensioni all’interno della banca e alcuni indicatori in più su cosa aspettarsi in futuro.

Buone vacanze da Markets.com

Auguriamo a tutti i nostri lettori Buon Natale e un Felice Anno Nuovo. Questa sarà la nostra ultima puntata de “La settimana che ci aspetta” del 2021. Grazie per tutto il supporto e l’attività di trading di quest’anno.

Non dimenticatevi che alcuni mercati chiudono per le vacanze: controllate il nostro calendario delle festività commerciali per modificare il vostro calendario di trading durante le festività di quest’anno.

Fate attenzione al grande uomo dall’allegra barba bianca, alla slitta e anche al suo sacco pieno di regali: potrebbe verificarsi il tradizionale aumento di Natale.

I principali dati economici

Date  Time (GMT)  Asset  Event 
Tue 21-Dec  12:30am  AUD  Monetary Policy Meeting Minutes 
  1:30pm  CAD  Core Retail Sales m/m 
  1:30pm  CAD  Retail Sales m/m 
       
Wed 22-Dec  1:30pm  USD  Final GDP q/q 
  3:00pm  USD  CB Consumer Confidence 
  3:00pm  USD  Existing Home Sales 
  3.30pm  OIL  US Crude Oil Inventories 
       
Thu 23-Dec  1:30pm  CAD  GDP m/m 
  1:30pm  USD  Core PCE Price Index m/m 
  1:30pm  USD  Core Durable Goods Orders m/m 
  1:30pm  USD  Durable Goods Orders m/m 
  1:30pm  USD  Unemployment Claims 
  3:00pm  USD  Revised UoM Consumer Sentiment 

 

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