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Venerdì Mar 31 2023 12:06
4 min
Le banche centrali tornano al centro dell’azione questa settimana con la Reserve Bank of Australia e Reserve Bank of New Zealand che dovrebbero rispettivamente prendersi una pausa e alzare i tassi. Nel frattempo, negli USA, i PMI ISM della principale economia al mondo saranno al centro dell’attenzione, dal momento che si cercheranno di cogliere le implicazione per il ciclo di rialzi della Fed in attesa del rapporto chiave sui salariati extra agricoli USA di fine settimana. Venerdì i mercati europei rimarranno chiusi in occasione del Venerdì Santo. Buona Pasqua.
Ecco i principali eventi di questa settimana:
Il settore manifatturiero USA è al centro dell’attenzione con il nuovo rapporto PMI dell’ISM. Il rapporto precedente ha evidenziato una nuova contrazione dell’attività del settore manifatturiero a febbraio, per il quarto mese consecutivo, dopo un periodo di crescita di 28 mesi. La cosa preoccupante per la Fed è che la componente dei prezzi pagati è schizzata da 44.5 di gennaio ad un valore inflazionario di 51.3, sottolineando la resistenza dell’inflazione. I mercati vorranno vedere se vi saranno ulteriori aumenti incrementali nella componente dei prezzi.
Probabilmente la RBA si prenderà una pausa: l’inflazione non cresce più come prima e i funzionari della Reserve Bank of Australia hanno già segnalato che potrebbero prendersi una pausa. I verbali dell’incontro marzo indicano: “I membri hanno concordato di riconsiderare la possibilità di una pausa al prossimo incontro, riconoscendo che questo darebbe più tempo per valutare le prospettive per l’economia”. Nel frattempo, l’inflazione australiana è rallentata ai minimi degli ultimi 8 mesi del 6.8% rispetto al 7.1% previsto e al 7.4% precedente. Questo supporta la possibilità che la RBA prenda una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi.
Viceversa, si prevede che la Reserve Bank of New Zealand alzi i tassi. L’ANZ prevede che la RBNZ alzerà l’OCR (Official Cash Rate) di 25 punti base al 5.0% in occasione dell’incontro di politica monetaria e che nonostante un rialzo di 50 punti base sia più probabile di una pausa nonostante “il settore finanziario globale vacilli [e ciò suggerisce che] una certa dose di cautela è all’uopo”. I funzionari della RBNZ ritengono che i tassi siano in territorio di contrazione ma non sono ancora certi che le aspettative sull’inflazione siano sotto controllo. I PMI servizi ISM USA e i dati occupazionali extra agricoli dell’ADP saranno gli highlight del proseguo di giornata.
Il loonie torna moderatamente alla ribalta quest'oggi con i nuovi dati occupazionali che verranno pubblicati un giorno prima che negli USA. Avremo anche i dati PMI Ivey dal Canada a fornire indizi sulle possibili mosse future della Bank of Canada.
Venerdì Santo in Europa e dati occupazionali negli USA. Il rapporto sui salariati extra agricoli USA sarà l’highlight del giorno, con gli operatori di mercato che vedranno se ci sono segnali di cedimento del mercato del lavoro. La crescita occupazionale rimane però solida. Lo scorso mese è stato tutto come al solito: aumento dei salari, crescita occupazionale ancora solida e disoccupazione in lieve aumento. La partecipazione al mercato del lavoro è aumentata, con la forza lavoro che è tornata ai livelli pre-pandemia. La crescita dei salari mese su mese ha frenato ma a livello anno su anno ha registrato una crescita del +4.6% rispetto al 4.4% precedente. Se l’inflazione dovesse rimanere a livelli elevati e il mercato del lavoro non dovesse dare segni di cedimento, il mercato potrebbe riprezzare la possibilità di nuovi aumenti per più tempo, a meno che non vi sia una nuova crisi bancaria all’orizzonte.